January 16, 2019 – 14:45. Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale, Edificio 4A, Aula Fassò, Piazza Leonardo da Vinci 32
Due nuovi fenomeni sociali e tecno-scientifici si sono fusi negli ultimi vent’anni: l’uso di dispositivi ICT per raccogliere e condividere dati personali e scientifici, e la nascita di nuove forme di produzione della conoscenza guidate dai cittadini, o generate da scienziati e cittadini che collaborano per obiettivi sociali condivisi (peer-production di conoscenza).
Questa combinazione di abilità tecniche e cognitive e di nuove relazioni sociali è stata spesso applicata a iniziative comunitarie. Tali iniziative promuovono un atteggiamento di attenzione e attivazione per la protezione del bene comune, e mirano ad accrescere il controllo sulla salute umana e ambientale. La consapevolezza della necessità di garantire trasparenza, affidabilità e accessibilità dei dati, il bisogno di ricorrere a meccanismi di crowdfunding e l’impegno a migliorare la vita sociale stanno caratterizzando sempre più queste attività, in quanto potenziali modelli per la produzione di conoscenza per le politiche pubbliche. Tuttavia, lo statuto di queste iniziative necessita ancora di una migliore definizione della validità e delle forme di convalida della soggiacente citizen science, della sua relazione con la scienza e gli scienziati tradizionali, degli aspetti etici della ricerca, e di un adeguato riconoscimento del suo ruolo nei processi decisionali. Questa lecture illustra le principali sfide teoriche e pratiche in cui le conoscenze di cittadini e scienziati si fondono e i bisogni e i valori di base che ispirano la ricerca collaborativa nel campo dell’epidemiologia e della salute ambientale. Verranno inoltre presentate due iniziative lanciate a Firenze da cittadini e ricercatori per un monitoraggio fai-da-te dei dispositivi PM10 e PM2.5 (“Mamme no inceneritore” e “Che aria tira”).